Autovelox fissi in città, come cambia il Codice della Strada
08 Settembre 2020
Con il Decreto Semplificazioni cambiano numerosi punti del Codice della Strada. La riforma più corposa riguarda gli autovelox fissi in città
Un nuovo decreto che cambia e ufficializza una pratica comunque già utilizzata. Diventano a norma di legge e del Codice della Strada gli autovelox fissi anche nei centri abitati (oltre che su strade locali, strade urbane ciclabili, e, in teoria, anche su itinerari ciclopedonali).In attesa della definitiva approvazione delle Camera, per i Comuni si apre quindi la possibilità di installare (previa autorizzazione da parte del Prefetto) rilevatori fissi di velocità non solo sulle strade a scorrimento veloce quindi, ma anche su quelle locali.Sarà quindi compito della Prefettura di competenza verificare se le aree urbane necessitano di strumenti volti alla tutela di pedoni e utenti vulnerabili.
LE ALTRE NOVITÀ DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI
Viene inserito un nuovo articolo all'interno del Codice della Strada, il 12 bis. Questa nuova norma prevede che sia consentito ai dipendenti comunali e delle società private che gestiscono soste e parcheggi di accertare violazioni alle disposizioni in materia di sosta e fermata. Stesso discorso con l'aggiunta della disposizione alla rimozione del veicolo in questione, anche i dipendenti delle aziende municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani e alla pulizia delle strade per casi connessi all'attività lavorativa. Il potere di elevare multe sarà concesso a persone senza precedenti penali e dopo il superamento di un’adeguata formazione, che porterà la persona in questione alla qualifica di pubblico ufficiale.Oltre a eccesso di velocità, passaggio con semaforo rosso, sorpasso, accesso a ZTL, aree pedonali, piazzole di carico e scarico merci e circolazione sulle corsie preferenziali, si aggiunge alla lista delle infrazioni non immediatamente notificabili la circolazione sulle strade con accesso o transito vietato. Faranno dunque fede le immagini prese da telecamere urbane omologate (oltre agli strumenti per l'accertamento delle violazioni di velocità, già disciplinati da apposite norme, e dei dispositivi di controllo delle intersezioni semaforizzate).Le biciclette potranno circolare anche in senso opposto a quello di marcia, previo ok del Sindaco e installazione della segnaletica sulle strad urbane di quartiere, locali, urbane ciclabili e sugli itinerari ciclopedonali, anche se solo lungo la cosiddetta corsia a "doppio senso ciclabile" che potrà essere realizzata sulle strade con limite di velocità pari a 30 km/h o su quelle che fanno parte di una ZTL.Le "corsie bici-bus", corsie preferenziali per i mezzi pubblici, potranno inoltre essere utilizzate anche per la circolazione delle biciclette, ma sarà fondamentale l’assenza di binari tranviari a raso e strade non inferiori a 4,30 metri.
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