Auto con targa estera: il Decreto Sicurezza cambia le regole!

Finalmente dal Governo arriva il tanto atteso giro di vite, che frena l’immatricolazione delle auto all’estero, alle persone residenti in Italia. 

All’interno del Decreto Sicurezza, appena approvato dal Senato, sono contenute importanti modifiche al Codice della Strada atte a bloccare i furbetti delle targhe straniere, cioè le persone - italiani e stranieri - che pur abitando in Italia immatricolano le proprie auto all’estero per non pagare le tasse, le sanzioni e l’assicurazione. 

Da oggi le cose cambiano o almeno in parte! A sorpresa nel testo del Decreto Sicurezza spunta una norma che modifica gli articoli 93 e 132 del Codice della Strada vietando agli stranieri residenti in Italia da più di 60 giorni di circolare con la targa del proprio Paese e agli italiani di guidare auto con targhe straniere

Con il maxiemendamento è finita la pacchia per i furbetti che acquistano o esportano la propria auto all’estero assicurandosi diversi vantaggi fiscali (illeciti). Grazie a questo giro di auto e targhe estere si riusciva a sfuggire al fisco, non pagare il superbollo e nemmeno le sanzioni amministrative. 

Oggi la nuova disciplina prevede a chi viola il divieto una sanzione amministrativa da 712 a 2.848 euro e il fermo del veicolo fino a nuova immatricolazione italiana, che deve essere fatta entro 180 giorni per evitare la confisca del mezzo. Un freno mica indifferente alla nuova moda, che lascia come unica alternativa a chi non vuole reimmatricolare in Italia la propria auto, l’esportazione all’estero con documenti provvisori (dove potrà riavere le proprie targhe confiscate dalle Forze dell’Ordine).

Tutto corretto finora, se non fosse che ci si è dimenticati di estendere il divieto di circolazione anche alle auto con targa estera intestate alle società di leasing o noleggio oltralpe. La beffa arriva nel caso il veicolo risulti di proprietà di un’impresa di leasing o noleggio europeo. Se quest'ultima non ha una sede secondaria in Italia, il veicolo ha la libertà di circolazione sul territorio nazionale senza limitazioni di tempo, purché a bordo sia presente un documento sottoscritto dalla società mandataria che attesti la data e la durata del contratto. Se quel pezzo di carta dovesse mancare la responsabilità ricadrebbe sul conducente, che oltre a essere sanzionato con una multa da 250 a 1.000 euro, avrebbe 30 giorni di tempo per presentare il documento e non far scattare il fermo amministrativo del veicolo

Finora le associazioni di categoria non hanno lasciato trapelare nulla sull’intenzione di proporre una modifica alla legge per contrastare i furbetti dei leasing e dei noleggi esteri, chissà magari la troveremo nella futura legge di bilancio.  

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